Improvvisazione teatrale, partecipazione del pubblico, creazione allimpronta di una drammaturgia. Il tutto nel solco della commedia dellarte. Comincia lunedì «Impro teatro festival», prima edizione di una rassegna dedicata agli spettacoli senza copione che andrà avanti fino al 29 luglio coinvolgendo vari luoghi della Campania. Un evento organizzato da Improteatro, parte di una rete di associazioni che promuovono e diffondono larte dellimprovvisazione teatrale e operano in 30 città, con mille associati. Il raduno a Napoli, nella sede dellassociazione Coffee Brecht, dove compagnie provenienti da diverse città italiane (Roma, Padova, Torino, Chianciano Terme) con oltre 50 attori, si riuniranno per proseguire il loro tour teatrale: si parte dallOrto Botanico di Napoli (ore 21.15), per poi proseguire verso Bacoli, Mercogliano, Procida.
Gli spettacoli di improvvisazione teatrale si classificano in base alla durata delle improvvisazioni. I format si suddividono in due macro categorie: short-form (spettacoli in cui le improvvisazioni hanno una durata breve) e long-form (improvvisazioni che necessitano di più tempo per il proprio sviluppo). Si improvvisa intorno a un tema, una parola, uno spunto, con libertà assoluta, ma anche «canoni» che permettono di interagire con gli altri, non di isolarsi: di tratta di una jam collettiva, insomma, non della risposta teatrale al free jazz.
«Affermarsi nel panorama teatrale italiano per limprovvisazione teatrale non è facile», spiega il direttore artistico del festival, Giorgio Rosa, «cè sempre scetticismo rispetto ad una disciplina che in altri paesi ha una sorte diversa: in Francia, ad esempio, fa parte della sezione «fringe» del famoso festival di Avignone. Abbiamo deciso di portare la prima edizione del festival a Napoli perché è una città aperta e accogliente rispetto alle novità teatrali, ma anche perché qui la tradizione teatrale rende il pubblico ben predisposto anche nei confronti delle sperimentazioni più spericolate. Limprovvisazione è arte che si rinnova continuamente, chi la pratica da un lato ha la necessità di conoscere molto profondamente la grammatica teatrale, ma dallaltro deve saper superare i moduli tradizionali».
E poi, in fondo, tutto è cominciato a Napoli: «Io sono arrivato qui per la prima volta nel 2008, quando facemmo una serie di spettacoli al Tin. Da questesperienza napoletana nacque a Napoli un avamposto dellimprovvisazione teatrale come Coffee Brecht. Al festival porteremo le 5 compagnie che si sono distinte particolarmente per la creatività. Alcuni degli spettacoli saranno, invece, portati in scena dalla compagnia Improteatro, attori provenienti da diverse città che normalmente non lavorano insieme».
Si comincia dopodomani con «Microstorie», format della compagnia Qfc Teatro che andrà in scena allOrto botanico, inserita anche nel cartellone della rassegna «Brividi destate» del Pozzo e il pendolo.
Le altre compagnie coinvolte sono Quinta Tinta, CambiScena, Verba Volant, Voci e Progetti. I ragazzi di Improteatro, invece, affronterano i format generici, ossia quelli comuni, conosciuti dagli attori di ogni gruppo delle rete di Improteatro.
Le altre location scelte sono Lanificio 25 a Napoli, Cast Cafè a Bacoli, 99 posti a Mercogliano e Le Grotte Blu a Procida.
Nove gli spettacoli proposti: oltre a «Microstorie», in programma «Imprò», «Improjam», «Prova generale», «Miniserie», «Harold», «Bistrot», «Improvvisafiabe», «Face to face» per dodici appuntamenti complessivi interamente dedicati allarte della scena improvvisata.
Stefano Prestisimone Il Mattino