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La vulnerabilità  del clown

Dal 5 Luglio 2014 al  6 Luglio 2014

THEATRO

presenta:

INTERNATIONAL WORKSHOP

 

LA VULNERABILITA’ DEL CLOWN

 

Condotto da

BENOIT FELIX–‐LOMBARD

 

5/6 Luglio 2014

Dalle 11 alle 18

CESENA

Costo iscrizione 70 euro.

Max 16 allievi

 

Traccia di lavoro:

– Il lavoro su se stessi

– Lo stato di non azione e lo stato di reazione

– La neutralità , il vuoto, l’assenza di intenzioni, stato zero

– Prendere contatto con se stessi.Essere in grado di

ascoltare se stessi. Quindi, di reagire.

 

Info Iscrizioni:

info@theatro.it

39 3398084440 39 3398084440

 

IL CLOWN E LA VULNERABITITà€

“La prima cosa che si nota osservando un clown ਠil naso rosso.

Il naso rosso ਠspesso chiamato la più piccola maschera in teatro.

Quindi cerchiamo di indossarlo e assistiamo alla magia che nasce. Facile? Sì e no.

Come una maschera, ci sono i rituali, i metodi ad esso collegati: un’arte.

Perchà© questa figura del circo affascina così tanto anche sia che provochi paura o gioia?

Mistero.

Indossando una maschera, di solito si dice che l’attore “venga recitato”. Ma per arrivare a

questo punto, uno deve mettersi a disposizione.

Anche in questo caso, Domanda: che cosa potrebbe significare essere «disponibile» sul

palco?

Le varie teorie Teatrali dipendono dalla cultura. Il che significa che le differenze tra un

metodo o un l’altro spesso si riferiscono esclusivamente sulle parole usate.

Chiamatela neutralità , il vuoto, l’assenza di intenzioni, stato zero …

L’obiettivo di questo primo approccio di clown segnerò l’inizio di un lavoro per prendere

contatto con se stessi. Essere in grado di ascoltare se stessi. Quindi, di reagire. Il clown à¨

raramente in azione, ma in reazione. Il primo lavoro di fronte a un clown lo fa colui che sta

guardando.

E l’essere guardato, questa accettazione di essere osservato, ਠil passo in questo buco

pieno di territori sconosciuti: se stessi.

Come attore ho avuto il privilegio di lavorare con maestri che mi hanno permesso di

ricercare in questa direzione. Con il mio gruppo abbiamo sviluppato un corpus di esercizili

chiamiamo «range» – dare all’attore la possibilità  di vivere questa situazione di nonazione.

Posizione che costituisce la base dell’arte della recitazione.”

Benoit Felix-Lombard

Benoit Felix-Lombard

Diplomato all’ l’Ecole Supà©rieure d’Art Dramatique (ESAD) de la Ville de Paris sotto la direzione di

Jean-Claude Cotillard.

Lavora con Nicolas Bouchaud, Michel Didym, Christophe Patty ou Eric Fre e come con la

Comà©die Franà§aise (MES Jean-Louis Hourdin e con la MC 93 (MES Sylvia Bagli), al Thà©à¢tre

Ouvert (MES Sophie Loucachevski), e al Thà©à¢tre 13 (MES Renaud Boutin).

Recentemente ha rappresentato (anche a Cesena) sotto la direzione di Giampalo Gotti “Eutifrone”

di Platone e i Demoni di Dostoevskij.

àˆ uno dei fondatori del collettivo de Le Foyer con Renaud Boutin.

Insegna in corsi di Arte Drammatica presso il Conservatorio Municipale di XIVà¨mearrdt . Parigi.

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