Improteatro non vince i mondiali di improvvisazione teatrale ma porta a casa qualcosa di altrettanto importante
L’avventura italiana a Ginevra è terminata sugli spalti del Théatre du Léman insieme alle altre 1400 persone che hanno assistito alla finale Francia Vs Quebec vinta per 6 a 5 dai colleghi transatlantici. 1400 persone! Avete capito bene. Questo il pubblico che ha fatto da cornice agli spettacoli ginevrini e che la squadra italiana porta ancora nel cuore insieme a tutti gli aspetti di questa bellissima esperienza.
Ancora un grazie e tanti complimenti a Deborah Marini, Edgardo Bellini, Lorenzo Belloni, Carlo Bonomi e Lorenzo D’Amato che hanno reappresentato noi tutti in questo importante frangente.
Abbiamo pensato che fosse giusto fossero i protagonisti a raccontarci la cronaca, il sudore, l’entusiasmo e la fatica di questo mondiale.
Ecco il primo resocono, quello di Lorenzo D’Amato
E’ davvero dura far capire a chi non era là che cosa è stato questo Mondial 2014.
Mi metto nei panni di chi, dall’Italia, è stato tempestato di foto, risultati, video, status e commenti FB e ha pensato: “Ma che due palle…questi esagerano!”
Il fatto è che questo mondiale è stata tra le esperienze più belle che io ricordi di aver mai fatto in vita mia, e non mi riferisco solo all’improvvisazione. Tutto, dentro e fuori dalla scena, è stato perfetto. Le persone con cui abbiamo avuto a che fare sono state TUTTE meravigliose: ogni giocatore, ogni coach, ogni musicista, ogni organizzatore, ogni bénévole ha dato il 100% di quello che aveva perché tutti potessero essere felici e a proprio agio in questi dieci giorni. Personalmente, ho ritrovato uno spirito che era sopito dal mio terzo anno di improvvisazione: la stessa gioia, la stessa comprensione del fatto che questo gioco meraviglioso non deve mai cedere posto alla paura ma soltanto al divertimento. Sul palco siamo stati dei leoni, coesi e affiatati come non mai: questo è stato il primo dei miracoli con cui mi sono trovato a fare i conti. Non solo non avevo mai improvvisato con i miei compagni di équipe ma molti di loro non li avevo nemmeno mai visti in faccia! Per fortuna siamo arrivati a Ginevra l’8 e il nostro primo match si è disputato l’11, così abbiamo avuto ben tre giorni per conoscerci, allenare un po’ l’orecchio e giocare un po’ insieme a porte chiuse per trovare codici comuni. Della tensione palpabile che avevamo ne abbiamo fatto uno strumento per essere sempre a mille in ogni storia, preferendo, senza esitazione alcuna, commettere un errore di lessico piuttosto che lasciar calare il ritmo o lasciare la scena vuota. E questo è lo spirito giusto! Devo dire che dalle esperienze improvvisative all’estero si torna sempre con un fardello di emozioni, piacevoli ricordi e grandi insegnamenti.
Ma questa volta, lo ripeto, è stato il Big Bang. Ho ancora il cuore che batte a più non posso per ogni singolo minuto trascorso a Ginevra e la cosa più difficile sarà riabituarsi al quotidiano. Già, perché il Mondiale c’è solo una volta all’anno, ma un’esperienza come quella di quest’anno temo ci sia solo una volta in tutta la vita.
Grazie a Lorenzo, a Deborah, a Eddy e a Carlo. Con voi non c’è bisogno di parole, sapete già tutto. Grazie ad Anouck, che incurante dei mille impegni ha trovato il tempo per essere la nostra coach e regalarci sorrisi, carica e serenità. Grazie di cuore alla F!G per avere organizzato tutto questo nel migliore dei modi possibili e per averci mostrato, fuori e dentro dal palco, di quali meravigliose persone sia composta. Grazie alla Lolita, alla FBIA, alla CIA per averci regalato degli attori, dei coach e degli spettacoli straordinari. Grazie ad Improteatro per aver scelto di mandare proprio noi 5 (la selezione è stata durissima!) e infine grazie a chi, tanti anni fa, mi ha fatto conoscere
il fantastico mondo dell’improvvisazione teatrale. Un gioco, un’arte, una magia.